PROGETTO EDUCATIVO PRIMAVERA
La sezione Primavera, attiva dall’anno scolastico 2018/19, si pone l’obiettivo di rispondere alle esigenze sia delle famiglie sia a quelle più specifiche dei bambini dai 24 ai 36 mesi. E’ un servizio di carattere sociale e educativo, promosso al fine di garantire al bambino un equilibrato sviluppo psico-fisico, promuovendo la socializzazione, la conquista dell’autonomia, lo sviluppo delle competenze e collaborando con la famiglia nell’azione di
cura ed educazione. Pur mantenendo una propria autonomia organizzativa interna, si colloca come parte integrante della proposta educativa e didattica della Scuola dell’Infanzia.
MOTIVAZIONI PEDAGOGICHE Al centro del progetto educativo c’è il bambino unico e irrepetibile in continua relazione e scambio con gli adulti che lo circondano e che gli permettono di incontrare il mondo, stupirsi, esplorare, cercare e domandare. Non c’è apprendimento senza relazione affettiva: primo passo per conoscere sé e il mondo è di fidarsi di chi ti sta introducendo
alla realtà tutta. Il bambino è desideroso di conoscere, è naturalmente proteso al nuovo e al bello con curiosità e stupore; per questo è importante che abbia accanto degli adulti capaci di guardarlo per quello che è, con la sua storia particolare, facendo così emergere la sua identità personale. Il bambino ha bisogno di un adulto da guardare e da cui essere guardato, che lo confermi nel suo essere speciale, scoprendo così il suo personale valore.
CLIMA RELAZIONALE
La sezione Primavera accoglie un massimo di 10 bambini con una educatrice, due nel periodo dell’inserimento e durante alcune proposte didattiche svolte in particolari periodi dell’anno.
L’ educatrice accoglie ogni giorno i bambini nella sezione e ne diventa il riferimento privilegiato e fondamentale per il loro percorso di crescita. E’ infatti importante nella prima infanzia stabilire rapporti significativi con un adulto riconosciuto come autorevole e che sappia promuovere e facilitare nel bambino un’apertura positiva verso la realtà.
Caratteristica fondamentale del nostro approccio educativo riguarda l’unità degli adulti che operano nella nostra scuola che si esprime nella corresponsabilità educativa in funzione della crescita di ogni bambino. L’educatrice della sezione primavera, perciò, partecipa al collegio docenti della scuola dell’infanzia di appartenenza come occasione di confronto
essendo l’ambito privilegiato in cui poter discutere e concordare ogni decisione che riguarda l’attività scolastica, i bambini e i rapporti con i genitori. L’educatrice, inoltre, provvede alla programmazione delle attività, alla stesura dei percorsi di esperienza e della documentazione, alla gestione degli spazi e dei tempi di routine il tutto in collaborazione con la coordinatrice della scuola che vigila sulla effettiva valenza delle scelte fatte.
TAPPE EVOLUTIVE DEL TERZO ANNO DI VITA
Nel periodo che va dai 24 ai 36 mesi, il bambino consolida ed esprime in forma più complessa ed articolata le capacità acquisite in precedenza. Osserviamo come avviene nello specifico la evoluzione in tutte le aree di sviluppo.
SVILUPPO MOTORIO
Ormai completo dal punto di vista delle autonomie fondamentali del camminare, dell’alimentazione, della manualità fine. Il bambino comincia a articolarsi in schemi di movimento sempre più differenziati e complessi ed è ormai in grado di calibrare il movimento in relazione al contesto, riproducendo ritmi e sequenze differenziate.
SVILUPPO EMOTIVO-AFFETTIVO
Il bambino entra nella fase “dell’iniziativa”. In questo periodo il “fare da solo” si esprime sviluppando proposte autonome e mettendole in atto attraverso modalità proprie, possiede una propria identità che gli consente di incontrare la realtà fisica, comincia a stabilire rapporti amicali preferenziali e a definire un proprio ruolo nel gruppo.
SVILUPPO SOCIO-COGNITIVO
Trova la sua espressione nel gioco simbolico che assume una funzione adattiva assumendo ruoli diversi e svolgendone le relative funzioni. Il bambino esplora i ruoli traducendoli in un linguaggio che gli è proprio, inoltre sperimenta il comportamento socialmente condiviso rispetto a quella data situazione.
SVILUPPO LINGUISTICO
Nel periodo tra il 24 e i 36 mesi il bambino è nella fase di avvio dell’acquisizione delle prime parole e del linguaggio che avviene lungo un percorso che segue il suo sviluppo mentale.
IL CONTROLLO SFINTERICO
Un’attenzione particolare merita il tema del controllo sfinterico in quanto rappresenta un percorso delicato e complesso che interessa il bambino intorno ai due anni di età. Quando si introduce l’uso del water (o vasino/riduttore) ci si propone di non avere fretta, anzi di seguire i tempi di ciascuno. Non esiste un’età prefissata, il momento giusto è riferito soprattutto allo sviluppo psicofisico del bambino e alla sua raggiunta capacità di controllo. Se per l’età, quindi, ci possono essere delle variabili, è comunque accertato che per un efficace controllo sfinterico sono indispensabili un adeguato sviluppo neurologico e muscolare. La strada da percorrere verso l’autonomia sarà segnata da un senso di conquista e non di frustrazione o imposizione. Il bagno è un contesto vissuto dai bambini con curiosità, oltre che come “luogo dove ci si lava le mani”, perciò anche le proposte di sedersi sul water sono vissute come un gioco. E’ importante che questo percorso venga portato avanti in un’ottica di collaborazione e accordo tra la famiglia e l’educatrice: la continuità di atteggiamento è indispensabile per non creare confusione nel bambino ed aiutarlo a conquistare l’autonomia con serenità.
INSERIMENTO
Il momento dell’inserimento è tra i più importanti nella vita di un bambino. Per la prima volta o quasi il bambino vive l’esperienza del distacco e del ritrovamento, scopre un ambiente nuovo che ancora non gli appartiene ma nel quale presto si sentirà a suo agio, per questi motivi è indispensabile tener conto dei ritmi di ogni singolo bambino. Ecco perché l’inserimento è strutturato come un vero e proprio percorso graduale, flessibile e basato sull’osservazione. Graduale perché è necessario modulare le fasi del distacco-ricongiungimento in tempi inizialmente brevi e piano piano sempre più lunghi, flessibile per adattarsi alle necessità e bisogni di ogni singolo bambino, attraverso una attenta osservazione alle relazioni e reazioni in modo da poter calibrare gradualità e flessibilità.
PROPOSTA EDUCATIVO-DIDATTICA
VALORIZZAZIONE DEL GIOCO: il gioco favorisce rapporti attivi e creativi sul terreno sia cognitivo che relazionale, consente al bambino di trasformare la realtà secondo le sue esigenze interiori, di realizzare il suo pensiero, di rivelarsi a se stesso.
GIOCO SIMBOLICO: si manifesta quando il bambino è in grado di interiorizzare il mondo e di rappresentarlo attraverso strumenti cognitivi come la memoria e il ricordo. Generalmente si sviluppa su tre livelli: imitativo, di trasformazione dell’oggetto e di ruolo.
GIOCO LIBERO: durante il gioco libero il bambino si esprime nella sua totalità, può decidere di giocare in autonomia o di cercare un compagno. In entrambi i casi si trova a gestire una situazione nuova senza l’adulto
MANIPOLAZIONE:vengono proposti ai bambini materiali diversi come farina bianca e gialla, pasta di sale, didò, sabbia naturale e cinetica, acqua, crema, carta, stoffa, colla, tempera, tramite i quali inventano, creano, costruiscono esprimendo tutto loro stessi. Azioni come impastare, rovesciare, riempire, svuotare, spalmare sono particolarmente educative perché la materia è sempre recuperabile, nulla dunque è definitivo, tutto può mutare, migliorare, trasformando il gioco in un atto creativo.
IL GIOCO SENSO-MOTORIO: “Maestra guardami…non organizzare il mio movimento, dire cosa devo fare ma guardarmi: che nel tuo sguardo compartecipe della mia emozione possa leggere quanto il mio corpo è bello, forte, capace: quanto io sono. Dimmi che l’emozione che provo in questa corsa, salto è vera, positiva e valida….è mia” (“Maestra guardami” G. Nicolodi).
Nei primi anni di vita nel bambino è il corpo l’organizzatore di tutte le esperienze, il bambino impara attraverso l’esperienza corporea. Il concetto fondamentale del gioco senso-motorio è che tutte le esperienze passano attraverso il corpo e si incentrano non solo sul bambino ma sul rimando che l’adulto dà: è lo sguardo dell’adulto che sostiene, abbraccia ed incoraggia che dà valore a quel salto, a quella corsa, creando un legame speciale tra adulto e bambino.
LINGUAGGIO: è indispensabile la narrazione di brevi storie anche personalizzate da scene di vita quotidiana che prendono spunto dal loro vissuto, dove la pronuncia lenta e scandita dei nomi dei personaggi, degli oggetti e delle azioni consentirà al bambino una migliore memorizzazione, assimilazione, cercando di promuovere e favorire l’espansione e l’arricchimento del vocabolario.
NARRAZIONE: è un momento in cui il bambino e l’adulto trovano una delle occasioni ideali per mettersi in gioco. La narrazione apre altre possibilità, spalanca nuovi mondi e nuovi modi di essere. E’ importante che i bambini, sin da piccolissimi, siano stimolati all’ascolto di storie e anche all’ascolto di storie, filastrocche. Raccontare deve esser un esperienza bella e interessante prima di tutto per l’adulto.
ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI
L’assunzione di consapevolezza dell’importanza dello spazio in cui il bambino vive induce a porre molta attenzione agli oggetti messi a disposizione e agli spazi in cui questi sono resi fruibili. L’organizzazione degli spazi e dei relativi materiali è intesa come un sistema aperto e modificabile dagli adulti e soprattutto dai bambini che in esso si muovono, si spostano e si incontrano. I materiali sono disposti ipotizzando l’utilizzo che i bambini possono farne, considerando che l’esperienza quotidiana non si ripete mai allo stesso modo, ma si ricompone in nuove modalità valorizzando attività e risorse precedentemente non notate. Sono i bambini stessi, in fondo, a riorganizzare il loro ambiente giocandoci e trasformandolo secondo i loro bisogni fondamentali: quello di stabilire dei punti di riferimento familiari, rassicuranti, e quello di esplorare le possibili novità.
La sezione Primavera è situata sullo stesso piano delle sezioni dell’infanzia ed è così suddivisa:
CORRIDOIO INGRESSO: con armadietti nei quali è possibile riporre le proprie: scarpe per cambio ciabatte, giacca, sacchetta del cambio; l’organizzazione di questo spazio permette di sentirsi accolti e a proprio agio.
ANGOLO MORBIDO: ci si raduna al mattino per iniziare la giornata e per fare il “Gioco del chi c’è”, per il racconto di storie, per fare dei canti insieme e per le coccole. I bambini, inoltre, hanno la possibilità di scoprire, in autonomia, i libri potendoli guardare, toccare, sfogliare favorendo lo sviluppo verbale, visivo e le competenze legate all’immaginazione,
all’ascolto e all’attenzione. E’ composto da due materassi di gomma, alcune seggioline e una piccola libreria.
ANGOLO GIOCO SIMBOLICO: allestito con una cucinetta, un tavolino, delle sedie, una culla, alcune bambole, una carrozzina, il carrellino della spesa, giochi con i quali il bambino socializza con i compagni, si identifica con le persone adulte ed impara a condividere il materiale di gioco. Fingere di essere grandi permette di sviluppare la propria identità e le proprie capacità cognitive attraverso l’identificazione in ruoli famigliari e/o sociali
TAPPETO: dove i bambini giocano con i duplo, i cubotti, legnetti, gli animali, gli omini vari, macchinine, per avviare i primi giochi di costruzioni, di invenzione e di produzione
ANGOLO DELLA PITTURA: dove si può dipingere in verticale con pennelli grossi o in orizzontale su tavolini con le mani o pennelli più fini. Esperienza che permette di avviare alla coordinazione del movimento della mano e il piacere di lasciare una traccia di sé sul foglio.
ANGOLO DEI TRAVASI: ci sono delle vaschette di varia misura piene di materiale vario (farine, riso soffiato, granaglie, sabbie) da utilizzare per riempire e svuotare diversi contenitori grandi, piccoli, medi usando le mani, cucchiai, imbuti, colini. Questo gioco permette di scoprire i materiali usando il tatto e sperimentando il rapporto peso-forma e quantità.
ANGOLO DELLA MANIPOLAZIONE: dove poter toccare con mano materiali come didò, pasta di sale, colla per sviluppare e rinforzare la motricità delle mani. Attraverso il tatto il bambino impara a discriminare le sensazioni, crearsi schemi mentali sulle caratteristiche della realtà concreta e di sviluppare sensibilità a livello cognitivo.
ORGANIZZAZIONE DELLA GIORNATA
La giornata si modella sui ritmi quotidiani del bambino. E’ importante che la giornata sia scandita da momenti precisi, che diventano punti di riferimento sicuri che iniziano a costruire nel bambino una prima percezione temporale. La routine quotidiana è per il piccolo l’incontro di un tempo conosciuto e sicuro, un tempo atteso e previsto che, dando sicurezza, invita all’esplorazione e alla scoperta. Tutti i momenti della giornata sono momenti educativi, l’educatrice è quindi tesa a valorizzare ogni circostanza e istante della giornata.
La giornata è così scandita:
8.45-9.00 accoglienza
9.00-9.15 “gioco del chi c’è” e preghiera
9.15-9.45 cure igieniche
9.45-11.00 proposte di gioco libero o attività proposte dall’educatrice
11.00-11.30 cure igieniche
11.30-12.30 pranzo
12.30-12.45 cure igieniche
12.45-15.00 riposino
15.00-15.30 risveglio e cure igieniche
15.30-15.45 merenda
15.45-16.00 ricongiungimento
RAPPORTO CON LE FAMIGLIE
La famiglia è il primo luogo nel quale il bambino impara a vivere e ad accettare la realtà. Per questo è importante partire dal nucleo famigliare quale fonte di identità nella ricerca di un cammino insieme. Oltre al quotidiano dialogo con i genitori, proponiamo altri momenti di condivisione quali il colloquio iniziale pre inserimento con l’educatrice, colloqui individuali due volte all’anno, assemblea di inizio e fine anno, festa di Natale e di fine anno.
CONTINUITA’ EDUCATIVA CON LA SCUOLA DELL’INFANZIA
Il progetto ponte primavera-infanzia prevede diverse occasioni di incontro e di scambio tra i bambini iscritti alla primavera che frequenteranno la nostra scuola dell’infanzia l’anno successivo. Si tratta di creare la possibilità di condividere attività (letture di storie, canzoni), spazi, momenti di gioco più o meno strutturati con le insegnati e i bambini dell’infanzia per permettere così un inizio più sereno e naturale. Sono inoltre previsti colloqui in cui ci sia un importante scambio di informazioni utili alla conoscenza e accoglienza del bambino in vista del suo arrivo nella nuova sezione dell’infanzia.
AGGIORNAMENTO: è sicuramente un’occasione privilegiata di crescita professionale. La nostra scuola segue i corsi formativi proposti da “AMISM-FISM”, a cui la scuola è associata, e da “DIESSE LOMBARDIA APS”.